Come si prevedeva sul manifesto che pubblicizzava l'evento, la serata del 9 luglio 2011 sarà ricordata da molti come una serata dalle forti emozioni.
Tutto è partito con un filmato sul quale c'erano delle interviste di Giuseppe Costaraoss, Giulio Costa, Stoffella Arcadio e altri che hanno raccontato aneddoti e fatti vissuti all'interno del coro.
Dopo la prima serie di brani, sono intervenuti il sindaco Geremia Gios, l'assessore alla cultura Ornella Martini, il presidente della Federazione dei cori del trentino Sergio Franceschinelli e il presidente del coro Daniel Cobbe che ha ringraziato tutte le persone che in questi anni hanno dedicato del proprio tempo a questa bellissima realtà. Non poteva mancare un riconoscimento a Giuseppe Costaraoss, Riccardo Rippa e Renato Cobbe, che cantano nel coro dal lontano 1966 e che hanno avuto la fortura di rispondere alla chiamata di Francesco Cavallin quanto si ipotizzava la fondazione di una realtà corale in Vallarsa.
Prima della seconda parte di brani, il maestro Bepi De Marzi è intervenuto spiegando la natura e la musicalità di due brani di Ivan Cobbe. Intervento molto apprezzato dai presenti.
Il nostro maestro Ivan Cobbe dopo aver presentato, impeccabilmente come sempre i brani eseguiti, ha consegnato una copia del primo volume delle sue composizioni a Ivan Leoni del coro La Noghera che è stato il primo coro ad aver eseguito un suo brano e Veronica Ciurletti, amica e indiscutibile musicista, che ha collaborato con il nostro coro in molte occasioni.
Tutto si è concluso tra le parole del nostro amico e presentatore Piero Susana che da oltre 10 anni presenta i nostri eventi invitando a salire sul palco tutti gli ex coristi per una canzone conclusiva. Emozionante è stata la salita della scaletta del palco dell'ex corista Albino Cobbe che per motivi di salute ha abbandonato il coro molti anni fa.
In conclusione, resta comunque il ringraziamento a tutte le persone che negli anni hanno seguito ed applaudito il coro spingendolo a migliorarsi e porsi nuovi obiettivi, sempre conclusi, sempre condivisi con la propria gente.
